Endometriosi, una proposta di legge nel Lazio per ridare voce e dignità alle donne che ne soffrono
Nel Lazio si stima (dati a ribasso) che 750mila donne soffrano di endometriosi. Oltre 3.5 milioni in tutta Italia. Eppure questa malattia subdola e infima continua a essere poco conosciuta.
L’endometriosi è una malattia ginecologica invalidante. Un demonio che ti fiacca nel fisico, provocandoti dolori lancinanti che non ti permettono di camminare, alzarti dal letto, avere una quotidianità. E nella mente, perché chi ti è accanto spesso non capisce, minimizza, finendo anche per stigmatizzarti e criticarti. ‘Endo che?. Sarà la solita scusa per non andare a lavorare, per non uscire, per rimanere a casa’.
In questi anni ho avuto l’onore di conoscere centinaia di donne affette da endometriosi. Ho condiviso un percorso e una battaglia per restituire loro i beni più preziosi che le sono stati ‘scippati’: voce e dignità. Perché chi ha endometriosi non ha voce e spesso nemmeno la dignità che si deve affronta un cammino accidentato. Perché l’endometriosi non si conosce. Perché spesso si finisce per cadere nella trappola e credersi davvero pazze. Come questa malattia non esistesse.
Ecco perché non mollo. Ecco perché non dobbiamo mollare. Dobbiamo approvare una legge che ci permetta di promuovere percorsi formativi specifici per un nucleo di medici di ciascun ospedale del Lazio per diagnosticare tempestivamente l’endometriosi e individuare le cure migliori, anche grazie alle nuove tecnologie a disposizione.
Dobbiamo creare campagne di sensibilizzazione sulle sintomatologie dell’endometriosi, rivolte in particolare alle scuole secondarie di primo e secondo grado e alle giovani donne che favoriscano la raccolta e la condivisione del patrimonio informativo per favorire la più ampia informazione.
Dobbiamo mostrare che ci siamo e che le istituzioni sono al loro fianco.