La salute mentale dei giovani deve diventare una priorità anche nel Lazio

Il tema della salute mentale viene affrontato con sempre maggiore attenzione. Lo considero un cambiamento positivo, dettato però da una crescente consapevolezza di una problematica che impatta sul benessere fisico di un numero di soggetti sempre più elevato. 

E questa patologia colpisce in misura maggiore i giovani, i primi a combattere pregiudizi e stigma sociale che ruota intorno all’argomento, essendo aperti al dialogo su quello che diventa sempre meno un tabù. Questo passo in avanti deve spingere a richiedere l'attenzione di tutti gli attori sociali per garantire un sostegno adeguato. Perché la situazione è allarmante, e sono i dati, specie in relazione alle giovani generazioni, a descrivere un quadro che richiede interventi immediati: nell’Unione europea, secondo gli ultimi numeri forniti dall’Unicef, circa 5,9 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine fino a 19 anni soffrono di disturbi mentali. Tra le persone di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione. Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani fra i 15 e i 19 anni nell’Unione Europea.
Il Lazio, purtroppo, non fa eccezione. Anzi, risulta essere la Regione d'Italia più a rischio. Ecco alcuni dati per un focus sulla situazione: nella sola Asl Roma 1, per esempio, in un anno gli accessi al dipartimento di salute mentale per gli under 18 hanno coinvolto circa 10mila ragazzi con un aumento registrato di oltre il 45 per cento rispetto al 2019 se si considerano gli accessi tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Tra le cause più frequenti ci sono la disregolazione emotiva, le sindromi nevrotiche, la depressione, i disturbi alimentari, le dipendenze di vario tipo. Aumenta, inoltre, la spesa per gli psicofarmaci erogati nella Regione: oltre un milione e mezzo di cittadini laziali, e di questi tanti ragazzi, usano regolarmente antidepressivi, stabilizzanti dell'umore, calmanti, litio.

La salute mentale dei giovani, dunque, oltre a rappresentare una questione delicata e complessa, deve diventare una priorità. Per tutti. Nell’agenda della segreteria Pd, Elly Schlein, che più volte ha ricordato che le persone non possono essere lasciate sole ad affrontare queste patologie e la necessità di mettere più risorse, è un punto cardine. E, come dimostrano gli atti, per me ha rappresentato sempre una priorità assoluta. Sono tanti gli emendamenti e le interrogazioni portati da me in consiglio regionale. E poi proposte di legge: da quella per l’istituzione della figura dello Psicologo di Cure Primarie, una sorta di psicologo di base che si occuperebbe di prestare una iniziale assistenza ai pazienti, anche in casi gravi come stalking, violenza domestica, revenge porn da parte di ex partner fino al bonus psicologo, lo strumento che garantirebbe la continuità nell’erogazione dei buoni per il sostegno delle spese per l’assistenza psicologica a favore di bambini e ragazzi dai 6 ai 26 anni compiuti. Un’altra iniziativa importante è la Pl, presentata lo scorso anno, che mira ad affrontare l'aumento preoccupante dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) nella Regione Lazio. Crescono i giovani con questi disturbi, che hanno poi un evidente ritorno negativo sulla salute mentale. Occorrono risposte anche qui.Sul bonus psicologo la mia proposta di legge è stata presentata prima dell’arrivo del Covid, una pandemia che ha fatto crescere ansia, depressione e stress, e nella scorsa legislatura è divenuta spunto per dare vita al bonus psicologo perché eravamo ancora in fase di commissariamento della sanità. Oggi, usciti dal commissariamento, può diventare finalmente legge.

Di certo, dalla maggioranza Rocca che guida la Regione Lazio, mi aspetto supporto e consapevolezza della delicatezza di questa patologia. Perché è insieme che bisogna fare uno scatto. È insieme che dobbiamo indignarci per il dilagare di una patologia grave. Facciamolo concordando iniziative comuni, discutendo su come possiamo essere di supporto a chi sta male. Lo dobbiamo a tanti giovani sofferenti ed a tante famiglie impossibilitate ad intervenire. C’è una proposta di legge, da me presentata, proprio per garantire gli interventi psicologici necessari a ragazze e ragazzi che soffrono di questa malattia, accolta favorevolmente anche dal Capogruppo in regione di FDI Daniele Sabatini. Discutiamola in aula, miglioriamola, ma interveniamo. L’attendismo non paga e procura nuove sofferenze. Quelle che, sono certa, insieme lavoreremo per contribuire a superare. Per questo l’auspicio è che sia convocata subito una apposita commissione per giungere in fretta in aula e dare, insieme, risposte certe a chi attende provvedimenti rapidi ed efficaci.

Data: 
Giovedì, 4 Luglio, 2024