Deroghe e condoni: la ricetta elettorale della destra anche nel Lazio
La ricetta elettorale della destra anche nel Lazio è un mix pericoloso di deroghe e condoni urbanistici. Dalla PL 83 sul recupero, anche a scopi residenziali, dei locali seminterrati a quelle (la PL 113 e la PL 152) sui manufatti agricoli per concedere ulteriori cambi di destinazione d’uso e deroghe edilizie nelle aree rurali, fino alla la PL 150 sull’eliminazione del requisito di non essere in conflitto con il PTPR al momento della presentazione della domanda di sanatoria siamo di fronte a una serie di condoni nemmeno mascherati.
Come Salvini, che disperatamente cerca di risalire la china dei sondaggi e di raggranellare qualche preferenza per le europee, con manovre scomposte e promesse di condoni, così il governo del Lazio cerca di confezionare una serie di provvedimenti graditi alla pancia degli elettori per nascondere i propri fallimenti, in primo luogo sulla sanità.
La pochezza amministrativa, però, continua a rivelarsi perché tutte le PL presentate sono in conflitto più o meno palese nei confronti delle leggi nazionali e confuse sul percorso amministrativo prospettato per le domande di recupero o cambio di destinazione d’uso. Siamo, alla fine, di fronte a degli specchietti per allodole.
Serviranno solo a produrre nuove pratiche edilizie che nel migliore dei casi andranno ad intasare gli uffici, bloccando in un limbo di incertezza sia i privati proponenti che l’amministrazione e, nel peggiore, a stravolgere il territorio ed a mettere a rischio la vita delle persone a causa di eventi climatici imprevisti, oramai sfortunatamente sempre più frequenti.
Anche il tentativo di rendere possibile il cambio d’uso indiscriminato dei manufatti rurali e dei locali seminterrati dei centri storici dei piccoli comuni laziali, spesso bellissimi borghi, con l’idea che la cubatura edilizia sia la bacchetta magica per risolvere i problemi sorti dalla mancanza di opportunità economiche, così come le mancette previste nella SD 37 “Integrazione del "Piano triennale per la riqualificazione dei Piccoli Comuni" per i nuovi nati nei piccoli comuni siano il modo per contrastare la crisi demografica, ci racconta l’inadeguatezza di una destra che si limita a governare con gli slogan.
Invece di offrire servizi alle famiglie, cultura e momenti di socializzazione per i giovani e un’idea del territorio che sappia mettere insieme la ricchezza delle tradizioni con la forza delle innovazioni, si procede nel marchettificio pre-elettorale costruendo condoni pericolosi in spregio delle regole, della sicurezza e della salute.
In definitiva un’idea della politica figlia di una visione familistica e predatoria e dell’indifferenza nel costruire una amministrazione che abbia a cuore il benessere dei cittadini del Lazio.