Autonomia differenziata: contro la Legge che spacca l’Italia
Il DDL S.615 “Autonomia differenziata” è stato presentato il 23 marzo 2023 dal Ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Roberto Calderoli. Gli spazi di discussione della legge “Spacca Italia” sono stati ridotti progressivamente dalla maggioranza. La volontà del Partito Democratico di portare avanti la discussione su un atto così preoccupante, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi che l’iter è in corso, un atto di resistenza: portare il provvedimento in Assemblea alla Camera in tempi ristretti, dopo essere stato per più di quattro mesi fermo al Senato, è infatti frutto della volontà della maggioranza, di fare una prova di forza che va contro quegli stessi procedimenti costituzionali, oltre ad essere fortemente condizionata dall'imminente consultazione elettorale europea.
Il testo, collegato alla legge di bilancio per l’anno 2023-2025, è stato assegnato alla commissione Affari Costituzionali del Senato, il 26 aprile 2023. Il 5 maggio 2023 è iniziato il suo iter in commissione. Si è proposta inoltre la trattazione congiunta con i due disegni di legge della stessa materia, uno del senatore Andrea Martelli e l’altro del senatore Francesco Boccia, presentati entrambi a maggio.
Dal 6 giugno, dopo l’ampio ciclo di audizioni, data la complessità del provvedimento, sono stati presentati 556 emendamenti e 7 ordini del giorno. Il 21 novembre, la Commissione ha conferito ai relatori il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge, comprensivo delle modifiche approvate.
“Non essendoci un centesimo per i livelli essenziali delle prestazioni, non ci sarà un centesimo per riequilibrare le diseguaglianze. Non ci sarà nei settori del trasporto pubblico locale, della scuola, della sanità e dell'assistenza. Voi sarete responsabili di questo scempio.”
Francesco Boccia - Senato, 10 gennaio 2024
Il 16 gennaio 2024 vengono presentate le pregiudiziali, tra queste anche quella del Gruppo PD, tutte respinte, mentre il 17 gennaio in Senato inizia la discussione generale e il 23 gennaio il testo viene approvato con alcune modifiche.
“Come ha ricordato il Presidente Mattarella, le profonde disuguaglianze che attraversano il nostro Paese non sono il prezzo che occorre pagare per promuovere crescita e sviluppo… per preservare l'unità e l'indivisibilità della Repubblica, il nostro voto sarà contrario e la nostra opposizione continuerà ad essere ferma e determinata”
Andrea Giorgis- dichiarazioni di voto del 23 gennaio 2024.
Il 24 gennaio 2024 il testo del Senato è stato trasferito alla Camera dei deputati e ha iniziato il suo iter in commissione il 14 febbraio 2024 che si è concluso il 27 aprile 2024.
In questo lasso di tempo, l’11 e il 12 aprile la commissione ha continuato con la discussione generale, dove molti esponenti del Gruppo Pd hanno deciso di intervenire, per contrastare l'atteggiamento offensivo della maggioranza in Parlamento. Il 22 aprile la commissione inizia la discussione sugli emendamenti: le proposte emendative presentate in commissione sono state circa 2400. Nel corso delle audizioni, inoltre, il Partito Democratico ha posto ampiamente il tema delicato delle risorse finanziarie, necessarie a sostenere l'esercizio delle funzioni che dovranno essere trasferite alle regioni, ricordando inoltre che il disegno di legge contiene una clausola di invarianza finanziaria.
La relazione finanziaria, richiesta dal PD, è quindi essenziale in considerazione del fatto che la stessa riforma dell'autonomia differenziata prevede che i LEP debbano non solo essere determinati, ma anche garantiti su tutto il territorio nazionale. Quest’ultimi indicano la soglia di spesa costituzionalmente necessaria per erogare le prestazioni sociali e civili di natura fondamentale, nonché «il nucleo invalicabile di garanzie minime» per rendere effettivi tali diritti.
“Allo Stato compete la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”
Art.117 della Costituzione
Ma demandare le competenze statali alle regioni senza una preventiva e chiara definizione e quantificazione dei LEP, che ad oggi manca, nel migliore dei casi porterà alla paralisi amministrativa, nel peggiore all’esplodere dei conflitti fra stato e regioni e alla distruzione del principio di solidarietà nazionale.
Il 29 aprile 2024, infine, è iniziata la discussione in Assemblea alla Camera dei deputati. L’intento del Partito Democratico è quello di continuare la mobilitazione con tutte le forze politiche e sociali contro una legge che non farà altro che provocare effetti devastanti e diseguaglianze, dalla Sanità all’Istruzione fino ai Trasporti.