OPPOSIZIONE UNITA NELL'ISPEZIONE AL CPR DI PONTE GALERIA
“Questa mattina abbiamo svolto una ispezione all’interno del Cpr di Ponte Galeria, dove si è consumata la drammatica vicenda del suicidio del ragazzo proveniente dalla Guinea. Abbiamo voluto verificare le condizioni di vita delle persone che dentro questo Centro sono private della libertà personale, perché siamo convinti che la tutela e la garanzia dei diritti umani non possa mai venir meno quando si è affidati alla custodia dello Stato. La gravità delle condizioni di vita quotidiana è oggi sotto gli occhi di tutti: un sistema di detenzione amministrativa tiene recluse centinaia di persone in tutta Italia, senza che a queste sia stato contestato alcun reato. Attraverso i rinnovi della detenzione, che oggi può arrivare fino a 18 mesi dopo l’intervento del governo Meloni, in attesa del rimpatrio, non è garantita nessuna prospettiva di futuro o di presente a queste persone. Sono del tutto insufficienti, se non totalmente assenti, forme di mediazione, attività sociali, sportive o di supporto psicologico. La visita odierna ci ha permesso di verificare le condizioni di drammatica difficoltà nella convivenza all’interno del Centro, per le persone private della libertà, ma anche per gli operatori e per le forze dell’ordine. Difficoltà e carenze che sono lo specchio di un sistema totalmente inadeguato della gestione dei flussi migratori in Italia. Queste insufficienze nella gestione sono il frutto della mancanza di scelta politica: dobbiamo assumerci la responsabilità di chiedere la chiusura dei Centri di permanenza per i rimpatri, luoghi di sospensione totale del diritto e della dignità della persona e quindi assolutamente incompatibili con la nostra democrazia. La gravità della situazione attuale impone un impegno urgente che coinvolga anche la Regione Lazio. Abbiamo più volte chiesto, anche attraverso una mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale, l’istituzione di un nuovo protocollo d’intesa che permetta le attività del Garante regionale dei detenuti dentro la struttura del Cpr di Ponte Galeria. A conclusione di questa visita, chiediamo un incontro urgente con il Prefetto di Roma. È necessario fare il punto al più presto, per condividere con la Prefettura le nostre preoccupazioni e capire quali strumenti di collaborazione istituzionale possiamo introdurre per affrontare la grave situazione riscontrata oggi, restando fermi nell’idea che quella per la chiusura dei dieci Centri di permanenza per i rimpatri presenti sul territorio italiano sia una battaglia necessaria di diritto e di dignità”.
Roma, 7 febbraio 2024.