CARCERI: MATTIA (PD), NEL LAZIO DESTRA DIMEZZA FONDI PER DIRITTI DETENUTI
Nonostante la situazione da codice rosso nelle carceri del Lazio, per detenuti, agenti e tutti gli operatori del settore, la Giunta Rocca nell’ultimo bilancio regionale ha dimezzato i fondi destinati alla legge regionale 7/2007 per ‘Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della regione Lazio’, rivolta quindi anche ai Centri di Permanenza per Rimpatri (CPR), riducendo le risorse da 950mila euro, stanziati per il 2022 dalla Giunta Zingaretti, a 500mila previsti per il 2024 nell’ultimo bilancio regionale della Giunta Rocca.
Questo ennesimo tragico evento è emblematico dell’inadeguatezza delle misure delle destre al Governo, a cominciare dal decreto Cutro, che ha allungato i tempi di permanenza dei migranti nei CPR fino a un massimo di 18 mesi, senza considerare che alcuni rimpatri non possono essere effettuati in assenza di accordi con i rispettivi paesi di origine dei migranti trattenuti, come nel caso del 22enne suicida proveniente dalla nuova Guinea, con cui l’Italia, a quanto si apprende da fonti di stampa, non aveva stipulato alcun accordo. Un paradosso che è solo la punta dell’iceberg di una situazione generale insostenibile, come certificano gli stessi dati del Ministero della Giustizia sul sovraffollamento delle carceri: alla fine del 2023, rispetto ai 5.933 di inizio anno, i detenuti negli istituti penitenziari del Lazio erano a 6.537, ovvero 604 in più, (+9,4%).
Ad oggi è ancora senza risposta la richiesta di audizioni, presentata lo scorso agosto in I Commissione, del Garante dei detenuti del Lazio, Direttori degli Istituti Penitenziari del Lazio, Rappresentanti delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) e Presidente del Tribunale di Sorveglianza. La destra non solo riduce i fondi ma blocca anche i lavori: calendarizzi subito le audizioni e convochi tutte le parti coinvolte
Roma, 5 febbraio 2024